Skabadip is back

 

19/21 Luglio 2002

Rebel Des (Ronco, Brianza)


Alzi una mano chi non è mai stato al Ronco! Bene, l’anno prossimo siete tutti invitati a partecipare a questa festa che unisce natura e ska sotto la buona stella della libertà. Tre giorni di musica, dal 19 al 21 luglio, che hanno avuto per questa edizione come Guest Star i Rebel Des.

Proprio loro che da Mariano e dintorni sono partiti con il loro progetto musicale, e a Mariano sono ritornati per prendere parte a questa manifestazione. Due parole sul Ronco bisogna spenderle giusto per dare un’idea a chi non c’è mai stato di cosa si è perso. Il Ronco è uno spiazzo in mezzo ai rigogliosi boschi della Brianza, un posto fuori dal mondo che per tre giorni all’anno si anima e viene trasformato in una piccola Woodstock. Gruppi che fanno buona musica, fiumi di birra, bancarelle colorate, tende improvvisate picchettate qua e la, una marea di gente e la natura. La natura che per tre giorni sta a guardare sorpresa quello che succede al Ronco, infatti basta alzare lo sguardo per scorgere sui rami degli alberi scoiattoli, civette e diversi animali notturni che ascoltano forse un po’ impauriti la musica degli umani.

Un connubio quello tra ska e natura che si ripete da diversi anni al Ronco, una simbiosi che ha come prima regola il rispetto dei cittadini del bosco, per arrivarci infatti bisogna percorrere una stradina immersa nel buio più completo, nessuna luce artificiale viene messa per segnalare il percorso. Basta seguire il fiume di gente e munirsi di una torcia, e se non c’è la torcia ci si può sempre affidare alla piccola fiamma dell’accendino, che poco illumina ma fa molta atmosfera! In questa accattivante Isola di White dispersa nella ricca Brianza si riuniscono gran parte dei ragazzi della zona, armati di tende e strumenti, si perché dopo i concerti per così dire ufficiali si improvvisano jam session con chitarre e djembe che proseguono fino all’alba.

In questa atmosfera irreale hanno avuto un posto d’onore i Rebel Des. Si proprio loro che diversi anni fa hanno cominciato a suonare punk nei garage della zona e che sono arrivati oggi con passione e fantasia ad essere definiti dal critico del Rolling Stone J.P. Anthany i Madness della Padania.

Ed è così che domenica sera alle 22.30 ha inizio il loro show. Salgono sulla ribalta a gruppetti, sì perché essendo una decina di persone ci vuole il suo tempo per salire sul palco! La voce indossa un elegantissimo completo nero, in puro stile ska man, meno elegante ma comunque trendy il resto del gruppo che alterna camice sgargianti a jeans e giacca. Si parte con "Bernie’s Tune" e il pubblico urlando da il via alle danze. Tutto la formazione è ora schierata e bando ai saluti si ingrana a tutto rocksteady con "Rocksteady Time", poi freno a mano tirato e spazio ad un motivo a sprazzi triste "Resti Solo" tu davanti allo specchio. Poi via ancora alla grande in un susseguirsi di note da "Sunny Days" a "Femme Fatale" dedicata a tutte le ragazze presenti.

Non si capisce se si divertano più loro suonando o il pubblico che gocciolante di sudore non riesce a fermare i piedi. Sarà colpa dell’atmosfera del Ronco o della musica ma si respira un’aria di libertà rara da assaporare qui, profumo di libertà si, ma anche di muschio, di resina, di illegalità e di quello inconfondibile che emana la gente che salta! E’ il momento di un pezzo che più che una canzone è una preghiera collettiva "Where is the world" you promises me mister? Bicchieri alzati e fuori la voce tutti partecipano al coro. Cambio ancora di scenario con "Blue afternoon" che come preannuncia il titolo inizia in puro stile Blues Brothers, i tre fiati con difficoltà riescono a stare fermi e balzano da una parte all’altra del palco improvvisando balletti e movenze alla Elwood del mitico film.

E poi come una scarica è un susseguirsi di canzoni che vanno dallo ska al reggae e ritorno, con la comparsa di strani strumenti musicali e con il sound di una bella tastiera anni 70: "Paradise vs hell", "Thinks we need", "I will sing", you "Can’t stop" my music, "Sensi", "Sway" per finire con "Margin walker". Il concerto volge al termine ma i Madness locali non sembrano voler lasciare il palco, il gruppo che deve suonare dopo di loro è però già ai nastri di partenza, il tempo è tiranno, ma non sarà certo il tempo a farli scendere dal palco.

"Ragazzi a questo punto noi saremmo dovuti scendere dal palco e voi dovevate urlare: bisss bisss, ma per motivi di tempo... non abbiamo appunto tempo, quindi facciamo finta che siamo usciti e voi avete urlato, così suoniamo ancora un po’!!!". Un po’ sbalordito dalla questione il pubblico non sa che fare... risata generale e via ancora con lo ska. E’ il momento della cover di "History repeating" poi "Jessica" seguita da "I wanna be sedate" e, dato il luogo, la conclusione non poteva che essere affidata a "Garden".

Concerto finito! Da "Margini" il loro primo cd autoprodotto nel 1997 per arrivare a "Up players up lovers" i Rebel Des ne hanno fatta di strada e se andranno avanti così non finiranno molto presto il loro viaggio nei meandri dello ska. Imprevedibili ma raffinati si sono improvvisati cuochi di uno ska che si ispira più a quello giamaicano che a quello dei cugini inglesi, senza tralasciare un pizzico di reggae, una manciata di rocksteady e blues quanto basta, la ricetta è segreta, ma per quanto riguarda il risultato non ci sono dubbi!


a cura di Lea Borelli

 



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