Skabadip is back

 

Fahrenheit 451


Conosciuti ai più grazie all'azzeccato videoclip a cartoni animati trasmesso di frequente su Telemontecarlo2, i Fahrenheit 451 ci parlano qui - attraverso il frontman Andrea Manzo - delle loro fortune musicali, carnevalesche e paterne. E, grazie alla multimedialità di SkabadiP e del gruppo, potrebbe anche scapparci che riuscirete pure a vedere il famoso video senza più fare la posta davanti alla televisione...

 
 


Partiamo dalla fine...spiegaci per filo e per segno quella giornata "memorabile" come ci hai accennato in un messaggio di posta elettronica.

È stato proprio come un film, con la suspence che cresce, il tempo che scorre inesorabilmente e la situazione che non si sblocca. Per chi non ha letto quella famosa mail, in quel per me indimenticabile 13 febbraio, stava per nascere mia figlia e alla sera dovevo suonare a San Marco per il carnevale. Solo che Matilda (questo è il suo nome) non aveva troppa intenzione di venire al mondo. Io dovevo essere a Venezia alle 21 e lei è nata alle 20.47.
Dopo aver sentito i suoi primi vagiti mi sono fatto accompagnare a Venezia, ho preso un taxi acqueo e sono arrivato giusto in tempo per salire sul palco.

Ah...ma quindi sei padre? Quanti anni hai?

Queste cose non si dicono. Comunque diciamo che i 30 non li aspetto più, come anche gran parte del gruppo. Del resto noi abbiamo avuto il grande onore di suonare con gli Skatalites e lì ho capito che se ami quello che fai l'età non conta davvero nulla.
Comunque sono il quarto Fahrenheit a diventare papà. Tutte femmine. Magari fra vent'anni produciamo le nuove Spice Ska Girls.


Sul palco avrai fatto letteralmente i salti dalla gioia...di quelle 30.000 persone, quante conoscevano i Fahrenheit?

Non lo so davvero. Personalmente ero piuttosto fuori, avrei suonato comunque con la stessa energia anche se fossero state tre. Quando la gente è così tanta il tutto diventa comunque un po' indistinto. Quello che è importante e che chi c'era, indipendentemente se fosse lì per i Fahrenheit o per far semplicemente casino, si sia divertito. E noi con loro.

Fahrenheit 451...e perché non Ubik o Palmer Endrich [due romanzi del visionario scrittore di fantascienza Philip Dick] allora?

Ci piaceva molto il libro di Ray Bradury e il film di Truffaut (e poi non volevamo che nel nome del gruppo ci fosse il suffisso Ska, troppo skontato). Del resto nel periodo in cui ci è venuto in mente il nome a capo del governo, c'era uno degli uomini più ricchi d'Italia, che possiede delle televisioni, che parlano della sue squadra di calcio, dei suoi supermercati, dei suoi giornali e quant'altro. Se non è una visione apocalittica questa. E poi ci piaceva un'altra idea chiave del libro. Quello della memoria "storica". Nel racconto, in breve, bruciano i libri per non far pensare la gente e i "rivoluzionari" imparano i libri a memoria e li tramandano verbalmente. Ci piaceva quindi l'idea di coltivare un genere musicale che al tempo era un po' caduto in disuso, almeno dalle nostre parti.

Suppongo quindi che vi piaccia la fantascienza...come passano il tempo non lavorativo i Fahrenheit a parte lo Ska?

Di tempo non ce ne resta davvero molto, tra lavoro, prove concerti e i rapporti personali. Personalmente avrei bisogno di giornate di 48 ore perché troverei comunque sempre il modo di riempirle.

E durante il tempo lavorativo?

Io sono fortunato. Lavoro per la Lion, l'agenzia che cura il nostro management, per cui mi occupo di musica per vivere e la cosa mi da grande soddisfazione. Gli altri hanno qualche problema in più. Con tutte le date che abbiamo fatto lo scorso anno c'è chi è in debito di un sacco di giorni di ferie.

Come nasce il gruppo, da chi parte l'idea? Sentivate Ska molto prima e tutti o solo alcuni?

Io e Toni, il bassista, lavoravamo insieme al tempo. Entrambi musicisti (lui è diplomato al conservatorio, io col mio gruppo precedente avevo realizzato un disco per la Ricordi e un brano per un film prodotto da Dario Argento) ed entrambi in quel momento senza un gruppo. Un giorno a pranzo lui mi dice che gli piacerebbe formare una band Ska e da lì la folgorazione. Nell' 80 ho visto i Madness in concerto e avevo formato il primo gruppo Ska lagunare, i Muran Buran. Poi mi ero dedicato a cose più "serie", ma il tarlo mi era rimasto e così siamo partiti in quarta. Il difficile è stato trovare gli altri. Dalle nostre parti lo Ska non è molto conosciuto e quando spiegavamo che genere volevamo fare non capivano nemmeno di cosa parlavamo. E allora via a canticchiare a tutti "One step beyond". Poi però chi si è avvicinato a questa musica si è subito entusiasmato e siamo tutti contenti di aver seguito questo indirizzo musicale.


Disco per la Ricordi? Brano per Dario Argento? MURAN BURAN ? Dicci dicci!

Partiamo dalla fine, i Muran Buran. Un gruppo nato a metà degli anni ottanta per divertimento (non a caso lo scimmiottamento del gruppo di Simon Le Bon che guarda caso ci aveva copiato il titolo di un ipotetico album, "Rio", visto che a Venezia ce ne sono centinaia di rii). Si provava solo in occasione dei concerti. Però a qualcosa è servito. Le idee per pezzi come ballando nella giungla risalgono proprio a quel periodo. Io comunque non mi sono fermato, ho suonato con i Sibyl Vane, selezionati per la finale del Rock contest di Videomusic nell'87 e quindi sono approdato ai Definitive Gaze. Con loro abbiamo fatto parecchie date (gruppospalla del toru di Steve Wynn e dei Charlatans al Rolling Stone di Milano) un mini album per la Toast, un album per la Ricordi "Childern of a lesser pop" e un brano "Wire blaze" per il film "La chiesa" di Michele Soavi, prodotto appunto da Dario Argento.

Ma veramente??? Bella l'introduzione con i crociati che massacrano tutti e poi ci mettono su un bel crocione. Sì..forse se la canzone fosse stata Ska non vi avrebbero preso per la colonna sonora...però...chissà...hai mai pensato di sfruttare l'esperienza passata per introdurre i Fahrenheit al mondo delle soundtrack?

Il film ha un bell'inzio, poi però quando torna al presente si perde. Per il discorso della colonna sonora devo ammettere ce c'è stata una bella dose di fortuna, conoscevamo la persona giusta al momento giusto, anche se sicuramente il pezzo deve essere piaciuto a Dario Argento altrimenti avrebbe potuto mettere mille altre cose. Sarebbe una strada interessante quella delle colonne sonore (per un cinefilo come me poi) per ora diciamo che facciamo le colonne sonore dei nostri clip.


Avete avuto molti cambi di formazione o vi siete stabilizzati presto? Qual è la line-up attuale?

Tutto sommato non troppi. Qualcuno all'inizio ma da un paio d'anni siamo abbastanza stabili, anche se proprio ora sta arrivando qualche problema, visto che gli impegni musicali sono tanti e Bepp, il trombonista, non riesce più a conciliarli con il lavoro, per cui stiamo cercando un'alternativa. Comunque gli altri sono: Roberto "Sciubert" Pettenello, tastiere e voce, Antonio "Toni Bassi" Morelli al basso, Stefano "Deep" De Polo alla batteria, Graziano "Grace" Errico al sax, Francesco "Franco" Rizzo alla tromba ed infine il sottoscritto, Andrea "Andyman" Manzo chitarra e voce.

E non avete mai avuto il tipico problema dei gruppi Ska...il batterista che non ci sta dentro?

Intendi il problema del tempo? Noi l'abbiamo risolto costringendolo a suonare con un clic in cuffia. All'inizio è stato difficile, per lui come per tutti, ma ora i risultati si vedono.

Bella soluzione...Come avete fatto a imbroccarla così alla grande con il video trasmesso su TMC2 ancora adesso?

Abnegazione, bravura e.. culo. Ho avuto la fortuna di conoscere Andrea Princivalli, la nostra "matita ufficiale" ed è nata l'idea di questo cartone animato, alla cui realizzazione ho anche collaborato per la parte video. Sono oltre 2000 disegni e ci abbiamo messo quasi un anno a finirlo. Un'impresa. Siamo stati credo bravi a scommettere su un'iniziativa promozionale che non dava nessuna garanzia di successo e invece...
Devo dar merito a Videomusic- TMC a cui è piaciuto molto il video e ha deciso di "pomparlo". Altre televisioni invece (MTV per non fare nomi), se non hai la casa discografica che paga nemmeno ti filano.
Bisogna dire che il video ha anche una sua vita autonoma, ha vinto un festival d'animazione Salò, uno a Lecce e a Colonia è arrivato secondo nella categoria videoclip all' European Film Award il massimo appuntamento europeo del settore, superando oltre mille concorrenti.

E oltre al video a TMC2 siete andati anche di persona al Roxy Bar di Red Ronnie. Anzi, ti ringrazio di aver parlato di SkabadiP (meno di aver stuprato l'indirizzo del sito). Ma dicci, Red Ronnie che tipo è dal vivo...se è ancora vivo...

Si trattava di Help, comunque non c'è molta differenza (per quel che riguarda il sito l'indirizzo adesso è sicuramente più facile). Lui devo dire non ti caga proprio, ne prima ne dopo, se ti va bene durante. A quel punto secondo me sei tu che devi prendere in mano il gioco, perchè se lo lasci fare ti massacra. Lui è uno che va a cercare il tuo punto debole e lì affonda il coltello (probabilmente per far bella figura). Ritengo di essermela cavata egregiamente, non a caso siamo rimasti a lungo sul palco. Il problema è che è veramente l'unico o quasi a dare spazio a gruppi che non abbiano case discografiche alle spalle. può non andarti bene come lo fa, ma non il fatto che ci sia.

Siete comunque sempre tecnologici...come nasce l'idea del Cd-rom?

Evidentemente amiamo le cose strane. Abbiamo esordito con un 45 giri in vinile colorato e siamo andati a finire con un cd-rom. Ci spiaceva soprattutto che andasse persa la memoria del video, che televisivamente ha una sua parabola. Così invece chiunque potrà andarselo a vedere quando ne avrà voglia. Poi, visto che abbiamo un grande disegnatore per le mani, gli abbiamo fatto fare anche tutta la grafica del cd-rom (oltre che le magliette, le spille e presto gli adesivi).


Questo per quel che riguarda il 1998, ma cosa ci riserva l'anno appena iniziato?

Per ora, dopo Italian Ska Invasion, stiamo per partecipare ad altre due compilation, una con la Decibel e una che si chiama "Venezia Vibra" probabilmente con una major. E' una raccolta delle migliori "forze" dell'attuale panorama musicale veneziano. Oltre a "Uccidiamo il chiaro di luna" in quest'ultima uscita discografica sarà presente "CruSka", brano registrato la scorsa estate dal vivo, che abbiamo voluto dedicare a Roland Alphonso.

Roland Alphonso...un grande veramente. Quanto è significato per voi lo Ska tradizionale in generale e gli Skatalites in particolare?

La mia passione per lo Ska si rifà soprattutto al periodo Two-tone, che mi faceva impazzire quando esplose in Inghilterra agli inizi degli anni ottanta. Lo Ska tradizionale l'ho conosciuto soprattutto in quest'ultimo periodo, quando sono nati i Fahrenheit 451. Poi la fortuna di suonare allo Skasplash assieme ai mitici Skatalites e a Lauren Aitken (ho le foto assieme a loro appese in ufficio) e capisci che questa musica potrà avere alti e bassi ma non morirà mai.

Quali sono le influenze musicali più profonde dei Fahrenheit 451?

Sono parecchio eterogenne, c'è chi viene dal Rock, dal Jazz, dal Funky, dalla classica. Tutti però abbiamo trovato nello Ska un modo di esprimerci e di conseguenze ognuno ama un genere diverso di Ska, si va dagli Specials agli Skatalites, dai Toasters al New York Ska Jazz Ensamble.


Come nasce e si evolve un pezzo in casa vostra? Siete "collegiali" o "individuali" nel comporre?

L'idea armonica nasce soprattutto da Roberto, il tastierista, o dal sottoscritto alla chitarra. A volte si arriva con un'idea precisa, altre volte bastauno spunto perchè gli altri si inseriscano automaticamente. Per quanto riguarda le liriche, siamo in tre o quattro a buttar giù i testi, ma il più prolifico è sicuramente Franco, il trombettista, del resto ha una laurea come "strizzacervelli". Noi lo prendiamo un po' in giro perchè spesso le sue canzoni parlano di "corna" e gelosia e ipotizziamo che ci sia una grossa componente autobiografica.

Un giorno ascolteremo anche Dub e Rocksteady dai Fahrenheit?

Qualcosa c'è già, soprattutto le ultime composizioni spaziamo molto, pur restando nell'ambito della forma-canzone.

Che ne pensate dello Ska-core che tanto impazza là in America?

Alcune cose ci piacciono, altre meno. Quello che ci conquista nello Ska e che cerchiamo di trasmettere dal vivo è soprattutto l'energia, e questa non necessariamente si esprime con lo Ska-core.

Oltre alle tre canzoni del Cd-rom e "CruSka" [viva i suffissi] quante canzoni sono nel repertorio dei Fahrenheit attualmente?

Circa una ventina, comprese due o tre cover. I pezzi finora usciti su disco fotografano solo un paio di momenti precisi della nostra evoluzione musicale, mentre dal vivo coesistono pezzi che hanno già qualche anno e brani di recente composizione. I Fahrenheit 451 hanno comunque secondo me un loro suono, un loro stile, che rende il tutto vario ma omogeneo.


E come definiresti più precisamente questo stile?

Non è facile farlo. Diciamo che pur essendo legati allo Ska non siamo un gruppo "standard". Ovvero in primis ci sono influenze di vari tipi di Ska, (quello two-tone, quello delle origini ) e anche un po' di rock, un filo di reggae e un uso dei fiati che ritengo abbastanza particolare, non solo in sezione, ma con delle loro linee precise che si combinano in modo originale. Il tutto mantiene, se vogliamo, anche un alinea pop, ovvero con un ritornello che resta in testa, pochi solismi. Insomma, te l'vevo detto, non è facile descrivere il nostro stile.

Che rapporto avete col pubblico? Oltre allo "zoccolo duro" degli appassionati chi viene ai vostri concerti?

A Mestre e Venezia c'è sicuramente un piccolo gruppo che non si perde un nostro concerto in zona e cono loro c'è un rapporto ormai diretto. Quando giriamo l'Italia invece c'è un po' di tutto. Sicuramente il video ci ha permesso di farci conoscere a vari livelli e non solamente nell'ambito Ska. Ti confesso che anche ad un anno di distanza mi fa venire i brividi quando la gente sotto il palco canta le strofe di "Uccidiamo il chiaro di luna".
L'importante per noi è che il pubblico risponda, abbia voglia di far casino. Noi sul palco diamo davvero moltissimi e se c'è scambio di energia con chi ci guarda il risultato è davvero fortissimo.

Parlami del sito internet...quanto vi aiuta essere presenti online? Qual è il tipo di messaggi che ricevete?

Innanzitutto una premessa. Da un po' di tempo il sito si è un po' bloccato. Questo perchè stiamo mettendo a posto alcune cose, compresa la creazione di un aversione in inglese. Direi che il sito ci permette di sentirci parte di una situazione, visto che, come ho detto altre volte, lo Ska dalle nostre parti è piuttosto elitario. Mi piace tenermi in contatto con gli altri gruppi, con le e-zine. Poi in molti ci scrivono per farci i complimenti e avere informazioni. Seguo personalmente la mail e appena ho qualche novità cerco di farmi vivo con tutti. In molti poi usano la mail per avere informazioni sul cd, visto che trovarlo nei negozi è quasi impossibile.

Perché, ne avete fatte troppe poche copie o è questione di distribuzione limitata?

Purtroppo alcune circostanze negative si sono assommate. Dovevamo appoggiarci ad una distribuzione indipendente che poi è sparita, altri che si erano fatti vivi non ci sembrava dessero buone garanzie di lavoro. Così alla fine lo usiamo come "biglietto da visita" per presentare i Fahrenheit 451. A meno che magari qualcun altro, leggendo l'intervista, non si faccia vivo.


L'esperienza del concerto al carnevale di Venezia è certo stata indimenticabile, ma ci sono altri episodi, altri concerti che ricordate con piacere/angoscia?

Di date da ricordare ce ne sono davvero tantissime. oltre alla già citata esperienza con gli Skatalites c'è stata quella con i Toasters e altri concerti a Genova, Trento, Vicenza, Lecce dove la gente ha risposto benissimo. Forse l'unica data che ricordiamo con angoscia è stata quella al Livello 57 di Bologna. Ci hanno fatto suonare in condizioni logistiche davvero estreme e sicuramente l'atmosfera non era delle migliori. Ma uno su una cinquantina di concerti in un anno è davvero una media che non ci preoccupa.

Siete già andati all'estero o vi aggirate solo per la penisola?

Finora non abbiamo avuto l'occasione di uscire dai confini e devo dire che mi piacerebbe parecchio. Per quanto riguarda l'italia di chilometri ne abbiamo macinati parecchi. Se pensi che abbiamo fatto ad esempio un andata e ritorno da Venezia a Potenza o in tre giorni siamo stati a Lecce, Latina e Imperia per poi tornare alla base.

Testi solo in italiano...una scelta, una necessità o un caso?

Sicuramente una scelta. Nelle mie esperienze musicali passate ho quasi sempre cantato in Inglese ed ero fermamente convinto che fosse la cosa giusta. Poi però ho scoperto il piacere di scrivere e cantare in Italiano e sicuramente non tornerei indietro. Quando suoniamo in giro Uccidiamo il chiaro di luna ci sono molti del pubblico che conoscono il testo a memoria e la cantano con noi. Sicuramente oltre alla musicalità del pezzo si riconoscono in alcuni concetti che esprimiamo nella canzone e questo ti ta una soddisfazione incredibile.

La scena Ska triveneta sembra godere ora un momento positivo...programmi radio, concerti, famose fanzine...soprattutto il Reggae sembra molto apprezzato...è una situazione temporanea o le cose si sono mosse veramente?

Per quel che riguarda il Reggae a Venezia è un'istituzione, dai Pitura FreSka in giù, una musica che probabilmente si sposa bene con i ritmi blandi della città lagunare. Tra l'altro siamo in ottimi rapporti, non solo con i Pitura, ma anche con So Vibes, Radio Rebelde, Tribù. Per quel che riguarda lo Ska non conosco moltissimo le altre realtà trivenete. Grazie ad internet e alcune esperienza comuni (leggi Italian Ska Invasion) siamo molto più in contatto con VallanzaSka, Arpioni, Persiana Jones. ci scambiamo indirizzi di posti dove suonare, se qualcuno suona nelle vicinanze ci andiamo a trovare. La ritengo una cosa molto bella, credo che non ci sia al momento in Italia una "scena" musicale così unita e in fermento, che ha voglia di fare qualcosa. Mi auguro davvero che duri.



 

Sito Internet: www.451.it

Febbraio-Marzo 1999

a cura di Alessandro Melazzini





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