|
TOMMY
MCCOOK
(The Tenor Titan)
Il "Tenor Titan" ci ha lasciato il 5
maggio 1998, per un collasso poco dopo essere sato ricoverato
in ospedale.
Tommy nacque il 3 marzo di settantuno anni
fa a Cuba. La madre si era stabilita a Cuba, con la
sorellina e il fratello, causa la vicinanza con Panama, dove
prestava lavoro il padre. Ai lavoratori non era permesso
portare la famiglia vicino al cantiere del canale – spiegava
Tommy quando gliene si chiedeva la ragione. Nel 1933 Tommy
ritorna in Giamaica con la madre Ivy, il fratello Frank e la
sorella Inez, per stabilirsi con la famiglia nell’Est
Kingston. Durante una visita a suo fratello che frequentava
la Alpha Catholic School for Boys, Tommy vede e ascolta la
banda locale provare. Decide quindi di frequentare anche lui
la scuola, per imparare a suonare il sassofono e studiare i
rudimenti della teoria musicale. Il suo amore per la musica ha
inizio allorché, visitando sua madre che lavorava presso il
Bournemouth Club, poteva ascoltare le band in prova. Il
Bournemouth era situato nell’Est Kingston, non lontano dalla
casa di McCook a Slipdock Road. E proprio la madre, grazie
alle conoscenze fatte al Bournemouth, riuscì a convincere
George Neilson, istruttore musicale all’Alpha School, a
trovare un posto nella banda per il piccolo Tommy. " Avevo 11
anni quando cominciai con il sax tenore. Mr. Neilson disse che
c’era bisogna di un sax tenore, e allora sfruttai l’occasione.
Frequentavo la scuola di sax e mi sedevo vicino a Bra [Wilton]
Gaynair quando la band provava e mi mettevo a suonare"
raccontava McCook.
Dopo aver conseguito una solida
preparazione musicale all’Alpha, il noto direttore della Eric
Deans, che regolarmente sceglieva fra le classi diplomate
all’Alpha per la sua famosa orchestra, chiamò Tommy per
un’audizione, che il ragazzo passò con grande successo. Era
il 1943, quando la cinquantaquattrennale di Tommy come
musicista professionista cominciò nella Eric Deans Orchestra.
La band era una delle migliori in Giamaica, e suonava
regolarmente al Bournemouth Club. Fu particolarmente
piacevole per Tommy suonare davanti a sua madre, e mi raccontò
[Brian Keyo] che uno dei suoi momenti più significativi
come musicista fu quando spiccò il suo primo solo mentre la
mamma lo guardava. Mi disse che in quel momento chiuse gli
occhi e seguì la progressione della melodia durante il solo, e
mentre stava per finire, sentì l’applauso del pubblico e,
aprendo gli occhi per guardare le lacrime di gioia che
scendevano dalla faccia di sua madre.
Dopo aver lasciato la Deans, McCook e il
trombettista Raymond Harper si unirono al sestetto di Don
Hitchman. Hitchman era un chitarrista sensazionale e, come
membro del suo gruppo, McCook fu uno dei primi musicisti
giamaicani ad eseguire una registrazione, verso il 1953 (o il
’52, secondo Tommy). Accadde nella prima stazione radio
giamaicana: Z o Zed QI. Archie Lindo invitò Hitchman cosicché
il personale della stazione radio potesse provare il nuovo
equipaggiamento per registrare. Quello che venne registrato,
fu immediatamente pressato su cera molle e McCook ricordava
che le canzoni vennero ascoltate dalla band appena dieci
minuti dopo averle registrate.
Nel 1954, Tommy venne invitato ad andare a
Nassau per suonare allo Zanzibar Club. Accolse la proposta e
ci andò insieme ad Ernest Ranglin, al trombettista Frank
Anderson, al pianista Linton Thomas e altri ancora. Finita la
stagione allo Zanzibar, nel ’55, mentre alcuni fecero ritorno
in Giamaica, Tommy rimase sul posto, suonando in piccoli
gruppi alle feste oppure su yacht privati. È così che visitò
per la prima volta, nel 1956, l’America andando a Miami. È li
che ascoltò per la prima volta John Coltrane, che, come
raccontava "cambiò la mia vita e il modo in cui suonavo il
sassofono".
Dopo quella rivelazione, il Jazz
divenne il punto di attrazione per Tommy, e nel 1962 lasciò
Nissau per ritornare in Giamaica, perché "Avevo deciso di
suonare solo Jazz". Appena dopo pochi mesi dal ritornato in
patria, Tommy formò una piccola band e suonò il Jazz.
"Suonavamo pezzi di Coltrane, come "I Love You" o "But ot For
Me" e altri ancora". È in quel periodo che Clement Dodd si
incominciò ad interessare a Tommy. Poi fu la volta di Vincent
"Randy" Chin. Ma McCook declinò le offerte. Alla fine però
acconsentì a registrare una jazz session verso la fine del
’62, uscita poi come l’LP Jazz Jamaica.
Presto gli fu proposto di capeggiare una
formazione con Lloyd Knibb, musicista che aveva conosciuto
frequentando il Count Ossie Group. "Count" Ossie William era a
capo di una formazione di percussionisti rasta che tuttora
suonano quella musica di derivazione tribale africana così
fondamentale nella storia della musica giamaicana. Count Ossie
e i suoi Mystic Revelation of Rastafari può essere ascoltato
in molte registrazioni, come successi storici tipo "Oh
Carolina" del 1962.
Knibb era uso seguire i concerti di McCook
col gruppo di Aubrey Adams al Courtleigh Manor hotel, e poi
accompagnarlo a casa. Una volta, mentre si dirigevano all’Est,
Knibb cercò di spiegare a McCook che se avessero registrato
dei brani in studio, sarebbero potuti diventare la più famosa
band in Giamaica. McCook acconsentì a dirigere la band dopo
esser venuto incontro alle aperture di Coxson Dodd, e registrò
così la sua prima canzone con quasi tutti quelli che un anno
dopo sarebbero diventati gli Skatalites. La canzone si
chiamava "Exodus". Gli Skatalites si formarono nel giugno
del 1964 e, presentandosi come "Tommy McCook and The
Skatalites", suonarono in tutta la Giamaica, anche se erano
sostanzialmente di casa al Bournemouth Club, nell’Est
Kingston.
Una formazione di musicisti, quella degli
Skatalites, che avevano suonato insieme già in varie altre
line-up. Sotto la guida di Tommy, ma anche grazie a un talento
come quello di Don Drummond, gli Skatalites si affermano come
la più ricercata session band di tutti i Caraibi. Ma molti
avvenimenti, incluso l’omicidio di Marguerita Mahfood da parte
del suo fidanzato Don Drummond, contribuirono allo
scioglimento della band nell’autunno del 1965.
Di conseguenza, McCook accoglie l’offerta
del produttore Arthur "Duke" Reid e diventa il consulente
musicale per la sua etichetta. Dopo pochi mesi, Tommy si era
quindi sistemato comodamente nel nuovo studio di Reid,
l’eccellente Treasure Isle Studio, costruito sopra il negozio
di liquori del duca all’angolo fra Bond e Charles street a
Kingston. McCook dà quindi vita ad un’altra band, quella
dei "Supersonics", una formazione che lotta alla pari con
l’altrettanto poderosa band di Lynn Tait and The Jets per chi
abbia inventato il sound Rocksteady nel 1966. Certo non si
può negare che il vellutato fraseggio di Tommy McCook abbia
avuto un peso nel, se così possiamo dire, "tranquillizzare" il
ritmo dello Ska. Il suono del suo sassofono è quasi mai
aggressivo, le note sono leggere.
Ascoltando, con un buon paio di cuffie gli
assoli del caro Tommy in "Down on Bond Street" o "Jam In
Session" - compilations di strumentali dei Supersonics ad
opera della Treasure Island - l’impressione è che, dall’alto
della sua possente statura McCook ti stia raccontando una
solare poesia fatta di palme, tramonti sul mare, e amori
consumati sulla spiaggia.
Il genio di Tommy McCook viene
riconosciuto ampiamente nell’Isola, e i Supersonic sono, come
lo erano stati prima gli Skatalites, uno dei gruppi più in
vista nelle sale di registrazione giamaicane e in particolare
nella Tresure Island, avendo così l’opportunità di registrare
quelle che sono le vere e proprie icone del dolce sound del
Rocksteady. Molte di queste vengono arrangiate dallo stesso
Tommy McCook, leader e direttore musicale dello
studio. Delle volte il sound dei Supersonic, da spensierato
e accattivante, si trasforma, grazie alla tastiera inferocita
di Wiston Wright o a un assolo di chitarra blues di Hux Brown,
in un Funky-soul che sembra arrivare da Memphis, il tutto
sempre sostenuto dal pesante basso Reggae di "Jackie"
Jackson.
Per chi volesse godere con le vibrazioni e
con le melodie dei Supersonics, non c’è che l’imbarazzo della
scelta, anche quando Tommy e i suoi Supersonics stanno
semplicemente accompagnando il cantante di turno. Comunque
noi raccomandiamo, su Heart Beat, il CD dal titolo "Run Rhythm
Run". Un’uscita del 1996 con un’ottima raccolta di strumentali
dal ’66 al ’72. I pezzi da non perdere sono i famosi "Macca
Bacca", "Psychedelic Reggae" e "Stealing Stealing", che viene
usata tuttora dal produttore Fatis Burrel. Fatis ha prodotto e
goduto il successo di hit quali l’eccellente "Ulterior
Motivates" del cantante Luciano e "Dem A Try A Ting" del Dj
Sizzla.
Tutti i più noti talenti vocali del periodo
Rocksteady hanno cantato su questi ritmi orchestrati per la
maggior parte da Tommy. Splendidi lavori dei Techniques, The
Melodians, The Gladiators, The Sensations, The Paragons, The
Silverstones, The Jamaicans, The Ethiopians, The Renegades,
Justin Hinds & The Dominoes, la fantastica Phyllis Dillon,
la sublime Girl Satchmo e uomini come Alton Ellis, Hopeton
Lewis, Ken Parker e John Holt resero la Treasure Island del
Duca il primo studio in Giamaica nel periodo
Rocksteady.
Il Maestro McCook deve essere considerato
come la forza dietro alla preminenza della Treasure Island fra
il periodo Rock Steady e quello Reggae dopo il 1969. Tommy
è uno dei pochi session musicians che è riuscito in tutta la
sua carriera a rimanere sempre band leader. Per tutto il
periodo che va dal suo rientro in Giamaica nel 1962 alla data
in cui è morto. McCook guida la band alla Treasure Isle
fino alla morte per cancro di Duke Reid nel settembre del
1976. Ma oltre ai suoi lavori presso la Treasure, McCook
si prodiga per nuovi giovani artisti come Joe Gibbs, Winston
Riley, Glen Brown, Harry Mudie, Gussie Clarke, Clive Chin,
Jimmy Radway, Herman Chin-Loy e Bob Marley. McCook e Ansel
Collins si uniscono per distribuire "Stalag 17" per Riley, e
Tommy si può vantare di successi come "Dirty Harry" e
"Determination Skank" di Brown. Tommy arrangia e ispira la
prima produzione indipendente di Marley, "Lively Up Yourself",
nel 1971, con "Live" di McCook sul lato B del 45 giri, e con
"Screwface", con "Faceman" di Tommy nel lato B.
Un viaggio in Inghilterra con la
formazione di Jimy Cliff nel 1973 per uno speciale della BBC
su Cliff lo porta a incontrare l’artista Jazz Herbie Mann.
Mann gli propone di creare una band assieme per produrre un LP
Jazz con ritmi Reggae. Tommy accetta la sfida e mette insieme
la band per l’album di Mann, album che, stando alle
affermazioni di Tommy, vendette milioni di copie. Nel 1975,
il governo giamaicano riconosce il contributo dato a Thomas
McCook per l’eredità musicale della nazione conferendogli
l’"Order of Distinction".
Nel periodo che va dal ’68 al ’78 Tommy
collabora con tutti i più importanti e neonati studi
giamaicani dell’epoca. Lavora per Lee Perry (dal quale non
viene pagato), per Bunny Lee come membro della backing band
"Aggrovators". Per i fratelli Hookim alla "Channel One" di
Maxfield Avenue con i Revolutionaries, cioè Sly Dunbar, Ansell
Collins, Ranchie McLean, etc. Registra anche con
trombettisti del calibro di Bobby Ellis e Dizzy Moore, e come
solista in come Cookin’ (1974), Brass Rockers (1975), Hot Lava
(1977) e Blasing Horns (1978). Suona con tutti le migliori
sessioni ritmiche del suddetto periodo registrando molti LP
suonando il flauto.
Agli inizi degli anni ’80, McCook suona in
numerosi LP registrati presso l’etichetta Nighthawk e quindi
si impegna con la Synergy, i fondatori del Sunsplash, cercando
di riformare gli Skatalites per suonare allo Splash del 1983.
Nell’estate di quell’anno lo troviamo con la mitica formazione
del 1965 al Blue Monk Jazz Gallery di Kingston per un
fantastico concerto di riunione. Prima d’allora, non tutti
si erano trovati nel ’74 per registrare un’album poi
ripubblicato almeno cinque volte con titoli differenti
("African Roots", "The Rebirth of the Skatalites che non è un
vero LP degli Skatalites, ma vede la partecipazione di Tommy
McCook agli arrangiamenti e al sax nella canzone "Jumbo
Malt").
Il concerto del 1983 è stato registrato da
Herbie Miller, il gestore del locale, ed è stato pubblicato
dalla americana US ROIR e anche su un’etichetta giapponese.
Recentemente la ROIR ha ripubblicato il CD con cinque brani
aggiunti. Skatalites.com presto
avrà online informazioni sul tema come pure le risposte di
Herbie Miller al fatto che la band ricevette solo un primo
pagamento e poi più nulla. La serata del 1983 è immortalata
in un live che, anche per gli errori dei musicisti che sono in
piena e totale liberà, coglie in pieno l’atmosfera magica e
improvvisata, emanata dalla musica Ska suonata direttamente da
chi l’ha creata. Suggestivo senza dubbio. Ma la mancanza
del baritono di Dennis "Ska" Campbell che, per i non addetti
ai lavori, è quell’insistente sassofono che gracchia "Ska Ska
Ska" sotto ogni registrazione degli Skatalites, si sente.
Provate ad ascoltare "Dick Tracy" o anche la "Simmer Down" dei
Wailers e capirete subito cosa vogliamo dire.
Dal 1983 in poi inizia un’ascesa
vertiginosa di attività musicale per la formazione che si
trova a girare gli Stati Uniti e l’Europa, dei tour annuali in
Giappone, show in "casa" al National Stadium in Giamaica, e
pure una volata a Reunion, isola nell’Oceano Pacifico. E
con parecchi ospiti di riguardo. Prince Buster, Laurel Aitken,
Desmonk Dekker, Toots Hibbert, Justin Hinds, Doreen Shaffer,
Lord Tanamo e Lynn Taitt. Nel frattempo il chitarrista Jah
Jerry nel 1986, essendo tra i più vecchi e avendo come ultima
attività professionale alle spalle alcuni brani nel disco di
Rico Rodriguez del 1980 "That
Man Is Forward" nonché probabilmente il più acciaccato, si
ritira per far entrare quello che è a tutt’oggi il chitarrista
stabile della line-up: Devon James. Un veterano del circuito
North Coast hotel in Giamaica e vecchio "sparring patner" di
Lloyd Knibbs proveniente dalla band Teddy Greaves and The
Groovy Guys.
Nel 1989 gli Skatalites esplodono, quando
aprono per Bunny Wailer nel suo "Liberation" tour. La band
venne assediata da torme di ragazzini che non credevano alle
loro orecchie. Nel 1993, sempre con vari ospiti, gli
Skatalites registrano appunto "Skavoovee" per la Shanachie, un
etichetta Reggae americana. Nel disco, prevalentemente
Jazz-Ska di lusso, pezzi nuovi, alcune hit del passato, e
alcune cover arrangiate e prodotte dall’inesauribile
Tommy. Un disco da possedere. Registrato, come al solito,
in tipica presa diretta Skatalites. Rispettando l’identico
sound di questo, l’anno successivo Tommy Produce la
"30th anniversary recording", l’eccellente "Hi-bop
Ska", stessa etichetta e ospiti di punta ancora più numerosi.
Se "Skavoovie" era interamente strumentale, Hi-bop Ska
contiene quattro canzoni cantate rispettivamente, due da
Doreen Shaffer e due da Prince Buster e da Toots Hibbert (dei
Maytals). Da anni, la bellissima "Split Personality" di
Toots più gli Skatalites è ai vertici della mia personalissima
Ska hit parade [Sergio]. Interessantissima il brano
scritto da Tommy dal titolo "Burru Style", che sottolinea, per
l’ennesima volta nell’arco della carriera di McCook,
l’attaccamento di questo sassofonista alla religione rasta, e
ai ritmi ancestrali provenienti dall’Africa. L’ultima
registrazione di McCook, è un terzo CD sempre su Shanachie,
dal titolo "Greetings From Skamania" con alcuni vocali cantati
da Doreen Shaffer e un gruppo di strumentali molto
movimentati. Gli arrangiamenti e gli adattamenti fatti da
Tommy di due standard di fama Jazz-swing "I Wish You Love" e
"Have A Good Time", sono particolarmente brillanti. Gli ultimi
due CD ricevono le nomination Grammy come migliori
registrazioni Reggae.
È mio parere [Sergio] che
non si debbano fare paragoni tra questi lavori della maturità
e ciò che Tommy, come tutti gli altri Skatalites fecero nei
’60. L’evoluzione tecnologica non lo permette, il buon senso
neppure. Perché comunque la musica di Tommy McCook è splendida
sempre. Il suo riconoscibilissimo sound ha avuto indubbiamente
un ruolo fondamentale nell’arco di una decina d’anni in
Giamaica. Avendo suonato nel corso della sua carriera con
musicista i più diversi, dagli Skatalites con Lloyd Knibb e
Lloyd Brevett ai Supersonic con Hugh Malcom, Jackie Jackson e
Vincent "Don Drummond Jr."Gordon al trombone per finire con
gli Aggrovators di Robbie Shakespeare e Santa Davis, il sax di
Tommy McCook è stato accompagnato nell’arco della sua più che
quarantennale carriera musicale, da tutti i più validi
musicisti che abbia sfornato la Giamaica. La sensibilità e
il differente feeling con lo strumento suonato, è tutto ciò
che determina la differenza tra musica di un periodo e musica
di un altro periodo, pur dello stesso artista.
Ci mancherà Tommy, ci mancherà parecchio.
Io [Sergio], come molti altri personaggi che non ho mai
avuto il piacere di incontrare, provo un’affettuosa simpatia
per McCook. Non per la sua musica che adoro, ma che è
conservata tra i crepitanti solchi del vinile o nelle tracce
del CD e che posso riascoltarla a più non posso, ma per la sua
faccia simpaticamente sorridente, e perché mi sono fatto
l’idea, come forse qualcun altro che sta leggendo, che
quell’altissimo signore giamaicano, fosse una bravissima
persona, uno che scrive, nel retro copertina di "Hi-bop Ska",
dopo aver ringraziato Dio per averlo guidato e sostenuto in
tutti questi anni lui e tutti i suoi colleghi e amici: "To my
loved ones, I say thank you for standing beside me with your
Love, Care and Devotion, for without love I am
nothing".
E chissà se ad accoglierlo in cielo
c’erano Bob e Peter, Jackye Mitoo, Baba Brooks, il Don, "Ska"
Campbell, Jackie Opel, Wiston Wright e Count Ossie, per
cominciare la più lunga Ska and Reggy Jam Session
dell’aldilà…
Love, love, love and peace, Tommy! da
Sergio Yes, much love a Tmac da
Brian |
|
|