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Francesco "Sdraba" Spadoni
Come la Luce, durante la folgorante predica del Reverendo Cleophus James (aka James Brown), mostrò a Jake "Joliet" Blues la soluzione (si sa: rimettere su "La Banda" per un mega concerto a pagamento) per risolvere i problemi con l'erario dell'orfanotrofio dove con suo fratello Elwood era stato svezzato a suon di Elmore James, così un notturno ascolto di pura musica Ska tradizionale ha convinto il nostro Francesco "Sdraba" Spadoni che SkabadiP non doveva chiudere.
Anche Sdraba ha visto la luce, era a scacchi bianchi e neri, ma l'ha vista. Una missione tutta in levare, dunque, nella quale si è cimentato autonomamente, dedicandovi il proprio tempo all'unico, altruistico, insopprimibile e lodevole scopo di diffondere la Cultura del Ritmo Ska. "Quello vero!" aggiungerebbe lui.
Dal mio personalissimo punto di vista, questo giovane studente toscano di Lucca, è stato inviato al mio indirizzo e-mail dalla Provvidenza Ska: manco il tempo di dirgli con la prima e-mail che avrei continuato col sito che lui stava già mandandomi modifiche del logo e del sito in visione e stava spiegandomi come modificare le recensioni per agevolarne la messa online!
Degno discepolo del sottoscritto, recensisce con precisione e benevolenza solo chi dimostra di avere le radici saldamente ancorate nella cultura musicale delle origini, sia esso burru drumming, mento, ska, rocksteady o il jamaican shuffle, mentre l'entusiasmo si affievolisce in maniera inversamente proporzionale al calare del numero dei fiati in sezione o all'aumentare delle distorsioni di chitarra e sparisce del tutto quando la batteria diventa rock.
Se vi spacciate per un gruppo ska ma siete solo vagamente influenzati dal genere giamaicano, non azzardatevi ad inviargli il vostro disco per un suo giudizio, la sua censura cadrà come mannaia sui vostri suoni pop/punk/disco/hc/hm/folk/funk, sui vostri ritmi non scorrevoli e per niente ondulati, sul poco tiro del vostro bassista e la pochezza della vostra sezione fiati, per non parlare della vostra poca originalità!
Sdraba è, infatti, palesemente un integralista dello Ska original: certe cose italiote, lo ska punk e i miscugli con l'hard core violentano la sua spiccata sensibilità musicale e, quel che è peggio, il suo timpano e, quindi, nonostante l'esteriore gentilezza con cui potrebbe spiegare ad un fan dei Meganoidi, degli Ska P o dei Mighty Mighty Bostones che il vero Ska è tutt'altra cosa, nella realtà Sdraba li farebbe volentieri a pezzi (con un machete giamaicano del 1965!), trattenendosi dal porre in essere uno spezzone di film splatter, solo perché sa che in carcere non è possibile ascoltare la musica Ska (tradizionale!) quando si vuole.
Email: sdraba@skabadip.it
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