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The Slackers
The Sound of New York
La Hellcat pubblica Peculiar, il nuovo album della band di Vic Ruggiero, e ancora una volta siamo conquistati dalla loro capacità di rileggere la musica jamaicana attraverso il filtro di quella americana. Soul, R’n’B, Garage Punk sporcano Ska, Rocksteady e Reggae e il risultato è qualcosa di eccitante e coinvolgente. In america e nel resto del mondo tuttavia si respira una brutta aria e le atmosfere dell’album ne risentono: le liriche si fanno più taglienti e dirette e il sound diventa più duro e veloce. Ne abbiamo parlato con Marcus Geard, il bassista della band.
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Ciao Marcus, che ne dici di presentare ai lettori di Skabadip il vostro nuovo cd?
Peculiar riflette i cambiamenti che ci sono stati nel mondo e all’interno degli Slackers. Negli ultimi anni discorsi sempre più inquietanti prima, e la guerra poi, hanno scosso il mondo. Ora la gente sembra essersi fermata in attesa di vedere come saranno le cose quando tutto si sarà calmato. In maniera simile gli Slackers hanno attraversato negli ultimi anni momenti di grande inquietudine e di cambiamento, ma ora è tutto a posto e siamo più forti che mai ed è quello che ci auguriamo che accada anche al mondo. Peculiar esprime tutto ciò: i problemi e il cambiamento che alla fine portano alla crescita e alla realizzazione di qualcosa di buono..
La copertina e il booklet del cd riprendono le atmosfere retrò dei vecchi freak show (quelle vie di mezzo tra circo e luna park animati da lanciatori di coltelli, donne barbute, ipnotizzatori e quant’altro). Cosa volete esprimere?
Beh la vita è un freak show, non è forse così? Credo che in qualche modo potremmo anche introdurre "Peculiar" dicendo: signore e signori, gli Slackers presentano questo incredibile Freak Show chiamato vita! Anche se in realtà i nostri dischi sono sempre molto introspettivi e perciò penso che le immagini bizzarre e l’ambientazione da New York primi del novecento siano un modo di visualizzare la nostra vicenda come band. Le facce, i nomi, i suoni possono sembrare un po’ strani, ma a un esame più approfondito vi accorgerete che questa formazione degli Slackers e questo cd hanno davvero scavato alla ricerca delle radici più profonde. Tutto nuovo, ma ancora più vicino al cuore e all’anima di ciò che gli Slackers sono sempre stati.
Ska, rocksteady, reggae, soul...nel nuovo cd ritroviamo il migliore stile Slackers, mentre mi pare di cogliere qualcosa di nuovo nei testi: in canzoni come Propaganda, Crazy o International War Criminal affrontate argomenti legati alla politica e alla guerra. Come mai avete deciso di affrontare questi argomenti?
In realtà noi abbiamo sempre scritto canzoni politiche. E’ una delle tradizioni della musica giamaicana in cui ci riconosciamo di più. Tuttavia Peculiar è politico in maniera più evidente e ha molte più canzoni esplicitamente politiche che ogni altro disco della nostra carriera. Canzoni come I still love you (brano compreso in Redlight n.d.r.) sono canzoni totalmente politiche, ma lo sono in maniera più sottile, meno palese; abbiamo sempre preferito mandare messaggi in maniera discreta e scherzosa piuttosto che scrivere sermoni o fare conferenze. Tuttavia quando i tempi si fanno più duri, bisogna ricorrere a mezzi più incisivi e potenti: sdegno e rabbia schiacciano le sottigliezze e l’umorismo quando la politica diventa assassina. E la musica, anche e non può aiutare, riflette queste sensazioni. Come risultato Peculiar è più duro, più veloce, più energico e con più soul della nostro precedente lavoro, il rilassato An afternoon in dub.
Avete firmato con la Hellcat Records nel 1997 e state ancora lavorando per quella’etichetta. Come è questo rapporto? E come è lavorare con Tim Armstrong?
Siamo con la Hellcat da nove anni e sei album e speriamo di rimanerci ancora per molto molto tempo. Perché? Semplice: Tim Armstrong e la Hellcat ci lasciano fare tutto quello che vogliamo…Musicalmente intendo! Vogliamo fare un disco di reggae lo-fi? Loro dicono va bene. Vogliamo fare un album live? Loro dicono va bene. Vogliamo passare anni in tour prima di fare un album? Loro dicono va bene. Insomma Matt Freeman (bassista dei Rancid e con Tim proprietario della Hellcat) ha voluto che gli Slackers suonassero al suo matrimonio!!! C’è qualche altra compagnia discografica che dimostra un amore così per le sue band?
Nel 2005 avete suonato più di 100 concerti girando tra gli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia e avete registrato tre album nuovi…. Non pensate mai di fermarvi a riposarvi un po’?
Eh si, siamo molto impegnati, l’hai notato anche tu? Abbiamo suonato tantissimo, provato tantissimo e registrato tantissimo, ma non abbiamo intenzione di fermarci, anzi speriamo di riuscire a incidere un secondo album quest’anno. E fare almeno 125 concerti!
Da quando lo ska è arrivato in Inghilterra, nella seconda parte degli anni 60, è stato subito adottato dalle sottoculture mod e skinhead. In Europa questo legame è ancora molto forte, cosa succede in America? Siete legati a queste sottoculture?
Penso che il fenomeno delle sottoculture sia più forte in Europa e che da voi queste tradizioni abbiano radici più salde di quanto succede negli states. Ad ogni nostro concerto in europeo ci sono molti skin, punk e rudeboy! Negli USA facciamo invece molti concerti dove la maggior parte dell’audience è legata alla musica alternativa, ma non si identifica con una particolare sottocultura. Certo ci sono anche skin, punk e rudies, ma anche tanta gente “regolare”. Non è raro che dei fan abbiano coinvolto i loro genitori nella passione per gli Slackers e i genitori finiscono per venire ai concerti. Allo stesso modo abbiamo fan che portano i bambini ai concerti e poi crescendo i bambini diventano fan della band a loro volta.
Cosa mi dici della scena ska in america? C’è qualcosa di nuovo e interessante?
Da quello che vedo e soprattutto da quello che sento, la scena ska negli Stati Uniti sta diventando sempre più forte. Lo ska tradizionale sta tornando in voga e ci sono molte buone band che spaccano. Posso citarti ad esempio i West Bound Train, gli Skarnales o gli Aggrolites. Il pubblico degli Slackers diventa sempre più vasto e sembra divertirsi parecchio…quindi non posso che concludere dicendo che la scena ska è viva e sta molto bene.
Alcuni di voi hanno partecipato al cd Mr T-bone sees america, progetto capitanato dal nostro Gigi T-bone De Gasperi…
Il progetto Mr T-bone sees America è stato una grande produzione. Vic e King Django (produttore e membro di varie ska band n.d.r.) ci hanno lavorato con mr T-bone e se la sono proprio spassata. Io non c’ero, ma ho sentito diversi racconti al riguardo…Wow!
Alcuni anni fa ad un vostro concerto italiano ho acquistato un gran bel cd di David Hillyard and the Rocksteady Seven. Che cosa ne è di quella band messa insieme dal vostro sassofonista (appunto D. Hillyard). E che mi dici riguardo agli altri progetti paralleli in casa Slackers?
Come hai giustamente notato, abbiamo diversi progetti paralleli. I Rocksteady 7 sono ancora in azione e hanno appena registrato un live che dovrebbe uscire in 6/8 mesi. Vic ha registrato diversi album da solista e ad aprile farà un breve tour europeo. Inoltre Vic, Ara Babajian (il batterista n.d.r.) e io abbiamo appena finito di registrare un nuovo album con i Sic ’n’ Mad la nostra band di punk classico. Sarà un album travolgente, lo ha registrato King Django e vi manderà fuori di testa.
Quando tornerete a suonare in Italia?
Credo che ci verremo nella tarda estate, forse in agosto o all’inizio di settembre. Spero proprio che sia così, io amo l’Italia e sogno la vostra pasta, la pizza il gelato e…
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Sito Internet: www.theslackers.com
Maggio 2006
a cura di Davide Zocchi
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