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"No Elvis, Beatles Or The Rolling Stones in 1977!!!" cantavano i Clash. Il rifiuto della musica del passato era parte integrante del loro manifesto musicale. Era esclusa una sola tradizione musicale: la musica giamaicana. Già nel primo disco appare la versione di “Police & Thieves", e Joe Strummer ha dichiarato a proposito della cover di Pressure Drop: "dev'essere stato perché tutti ascoltavano la colonna sonora di The Harder They Come, giorno e notte....Su Black Market Clash c'è scritto che l'abbiamo registrata nel 1978, e quando l'album uscì ero molto scocciato, perché l'avevamo fatta nel 1977, prima che tutta la cosa della Two Tone saltasse fuori".
Queste righe sono dedicate alla memoria del mitico Tiziano ska-doctor Ansaldi, rimpianto fondatore dello skaology fan club e di tutti quelli che amano la musica giamaicana, e in particolare il periodo d'oro dello Ska-rocksteady.
Se i Clash hanno registrato tanti pezzi reggae e ska, da Armagideon Time a Wrong’em’boyo, se Linton Kwesi Johnson ha fondato un'etichetta di produzione di musica Rocksteady, un motivo ci sarà...
Lo ska è il figlio bastardo della negritudine, le sue radici affondano nel Mento, una primordiale forma folk di Calypso, i padri vanno ricercati nel Jazz e nel Rhythm'n'Blues, grazie ai dischi riversati in Giamaica dagli americani, dischi di Sam Cooke, Fats Domino, Duke Ellington....
All'alba di tutta questa storia, il tutto doveva avere un aspetto da festa paesana: gli artisti del periodo come Baba Brooks (tromba fenomenale), Lord Tanamo (la sua cover di I’m in the mood for love di Fats Domino è un bellissimo classico), Lord Creator (l'autore di Kingston Town, di cui gli UB 40 hanno fatto una stupenda versione) si dividevano tra le incisioni per le radio locali, che rappresentavano il progresso, e le tradizionali feste e matrimoni, con cui si guadagnavano da vivere (gli attuali "piano-bar"?).
I veri pionieri dello ska furono i leggendari "Sound System": Duke Reid, futuro produttore e fondatore dell'etichetta Treasure Isle, fu il primo. La sua invenzione del Sound System (un piatto, un amplificatore e casse di enorme potenza) fu geniale in quanto il tutto era trasportabile facilmente e si potevano fare un sacco di Sound System in giro per l'isola. Di ritorno dagli States con un pacco di LP soul, aveva capito al volo i bisogni dei giovani, il suo stile pieno di bassi era l'ideale per ballare. Fra i "suoi" gruppi e artisti ci sono Derrick Morgan di A Night at the Hop, i Jamaicans di Baba Boom, Alton Ellis con Rocksteady.
Altri Sound System erano quelli (tre) che facevano capo a Clement Coxsone Dodd, che poi dette vita allo Studio One, ancor oggi il più ricercato studio di registrazione in Giamaica e dove i Wailers registrarono la loro prima hit, Simmer Down; Coxsone Dodd è considerato quello che seppe dare la necessaria professionalità all'ambiente musicale ska-rocksteady, ed anche colui che dominava in Giamaica a livello di Sound System fino alla metà dei sessanta; quello di Leslie Kong, artefice dello stile più popolare di ska, con la chitarra sincopata in levare, l'organo soul-style doppiato da un bassograsso e la melodia cantata a note singole dalla chitarra. Fra gli artisti della scuderia di Leslie Kong ci sono i Maytals di 54-46 Was My Number e i Pioneers di Long Shot Kick The Bucket, fino al Desmond Dekker di Israelites, 007-Shanty Town e It Mek, Jimmy Cliff, Ken Boothe, i Melodians, Derrick Morgan.
La creazione dei Sound System stimolò la produzione di 45' perché i giovani volevano ballare sempre su pezzi nuovi, così spesso chi aveva un Sound System divenne anche un produttore di musica nuova giamaicana.
Nell'intro al cofanetto "The Story of Jamaican Music-Tougher than Tough", Linton Kwesi Johnson scrive che l'inizio dello ska esprimeva l'esuberanza della gente attorno al periodo dell'indipendenza, un tempo di speranza ed ottimismo. Più tardi la musica giamaicana riflette il cambio di tensione nella società: il basso si fa più ossessivo e presente. Un sentimento di disillusione segna il cambio dallo ska al rocksteady. Il rocksteady è la musica della prima generazione giamaicana post-indipendenza. Non ha più, se non pochi, riferimenti nella musica statunitense; è tutta giamaicana. Il basso è molto melodico e ha delle pause nelle prime battute.
Una sommaria cronologia potrebbe avere queste date: 1961-66, l'epoca d'oro dello ska; 1966-67, le grosse hits rocksteady; e dal 1968 il reggae. Ma non ha in fondo molta importanza.
Uno dei primi pezzi ska di grosso successo in giamaica fu Boogy in my Bones di Laurel Aitken, nel 1958. Laurel Aitken è conosciuto da molti come uno dei padri dello ska. Nato a Cuba - o Panama? - ed emigrato in Giamaica a due anni, ha al suo attivo una serie impressionante di perle, veri classici dello ska: Bartender, Rocksteady, Landlord & Tennants, Jesse James, Skinhead Train. Boogie in my Bones e la sua B-side Little Sheila furono il primo 45' della Island di Chris Blackwell in Giamaica.
Un altro pioniere fu Prince Buster, che dopo aver lavorato con Coxsone Dodd, creò un proprio Sound System, "The Voice of the People", e che come produttore ha al suo attivo Oh Carolina dei Folkes Brothers; artista egli stesso, è famoso per pezzi come Cleopatra (la cui base musicale è quella Walls of Jericho che viene suonata ogni anno al festival buskers di Ferrara dagli inglesi "On the Fiddle"), Al Capone, Everybody Ska. Steve Barrow, compilatore di molte "collections" della etichetta inglese Trojan, sostiene che l'idea di utilizzare la chitarra in levare, caratteristica di tutta la musica giamaicana, fu proprio di Prince Buster, che voleva creare qualcosa di nuovo e originale rispetto ai modelli soul e rhythm'n'blues americani.
Riguardo a Lee Perry, che agli inizi lavorò con Duke Reid e Coxsone Dodd, bisogna ricordare che è il fondatore degli Upsetters, e dell'etichetta con lo stesso nome. Lee "Scratch" Perry è considerato una delle figure chiave della tradizione "roots" reggae, inventore del dub (assieme a King Tubby) con i lavori degli Upsetters al Black Ark Studio, dove poi registrò parecchio Bob Marley: pionieri dell'improvvisazione elettronica dei brani, stravolti con l'uso di effetti ottenuti soprattutto da normalissimi strumenti quali armoniche, organi, percussioni, basi di pezzi su disco, gli Upsetters sono famosi per brani come Return of Django, Django Shot first, The Good, The Bad and the Upstetters.
Un contributo fondamentale alla causa della musica giamaicana lo hanno dato i musicisti, rappresentati soprattutto dal gruppo degli Skatalites, che hanno suonato praticamente in tutti i dischi dell'epoca, con tutti i più grossi artisti, spesso proprio allo Studio One. Si ricordano soprattutto Roland Alphonso, sax tenore e direttore artistico per Coxsone Dodd; Don Drummond, il più famoso trombonista giamaicano, che visse una tormentatissima vita per problemi mentali che culminò con l'uccisione di sua moglie la sera di un concerto, e che produsse pezzi memorabili, Lynn Taitt, chitarrista e compositore; Jackie Mittoo, tastierista e collaboratore di Roland Alphonso nel produrre i pezzi della scuderia di Dodd; Tommy Mc Cook, sax-tenore e Baba Brooks, trombettista, entrambi compositori e spesso leader essi stessi di gruppi come i Supersonics o Baba Brooks Band.
Quasi tutti questi musicisti studiarono alla scuola cattolica di musica Alpha Boys School. Degli Skatalites è fantastico un album di pezzi strumentali pubblicato dalla Trojan, Music is my occupation. In Shufflin’ on bond Street, altro album di strumentali edito dalla Trojan, ci sono due capolavori come la cover -1963- di Watermelon Man, di Herbie Hancock, del quale un altro gruppo dell'epoca ska ha fatto una stupenda versione di Cantaloupe Island, (Fugitives & Joe Joe), e Storm Warning di Lynn Taitt -1966. Questi pezzi dimostrano la bellezza dello ska-rocksteady come musica che provenendo dalla fusione di elementi jazz con ritmi di derivazione afro (quali le percussioni Buru) crea una miscela esplosiva di suoni per ballare: il pattern del grande ska strumentale vede l'apertura del brano con le ritmiche che segnano il tempo, il basso ossessivo che dà la spinta, la batteria che sposta l'accento del Rhythm'n'Blues sul levare, e la chitarra che, come una fissazione, sottolinea tutte e quattro le battute in levare. Si aggiungono i fiati, che in parte aumentano l'ossessività della chitarra sui levare, in parte riempiono di note lunghe il pezzo e, a turno, con gli assolo -spesso sullo stile bop- danno l'impronta jazzata ai brani. In Woman Come, di Don Drummond, cantata da Marguerita, la sua donna, c'è un esempio di Afro-revival con ritmi quasi tribali.
Due figure minori di produttori sono quelle di Joe Gibbs e di Mrs. Sonia Pottinger, che comunque hanno prodotto nella seconda metà dei sessanta pezzi e gruppi importanti. Joe Gibbs aveva cominciato come riparatore di TV, dopo aver studiato da ingegnere negli USA. Ma la difficoltà a reperire pezzi di ricambio lo convinse a cambiare lavoro. Aprì così un negozio di dischi a Kingston, al 32 di Beeston Street. Come produttore volle nel suo studio Lee Perry, che aveva appena lasciato Coxsone Dodd. Fra i capolavori prodotti da Gibbs e Perry fra il 1969 e il 1971 ai Dynamic studio e Joe Gibbs Studio ci sono pezzi come Only Yesterday e It’s Alright di una delle più belle voci del rocksteady, Ken Parker.
Per la Gayfeet e per la High Note, le due etichette della Pottinger, uscirono nel 1968 brani come Swing & Dine dei Melodians e That’s Life di Delano Stewart, e sempre per la Sig.ra Pottinger, che aveva la sua sede al Tip-Top Record Shop, dove vendeva dischi al 37 di Orange Street, Kingston, ha inciso un gruppo stupendo dell'epoca rocksteady, i Gaylads, che allo Studio One, per Coxsone Dodd hanno registrato capolavori come Picular Man, Red Rose, The Soul Beat, I am Free. I loro modelli, giustamente secondo me, erano gruppi come i Temptations, Impressions, Otis Redding.
Qualche parola sui Wailers e le loro registrazioni allo Studio One. Nel 1963 Marley, Tosh, Bunny Wailer e Beverly Kelso ottengono un'audizione allo studio di Dodd. Presentano vari pezzi "nuovi" della loro produzione. Alla fine Dodd non sembrava troppo colpito, così Peter Tosh, su richiesta di Bunny, cominciò a suonare con la chitarra gli accordi in levare di Simmer Down, un pezzo di Marley che ora Bob non riteneva più all'altezza dei nuovi brani. I Wailers cominciarono a cantarla, e Dodd, che era famoso per saper riconoscere al primo colpo una futura hit, decise di registrarla subito. Alla sera dopo, già registrato il pezzo, al suo Sound System Coxsone suonò Simmer Down, in un disco provvisorio di acetato. La gente fu entusiasta e lo costrinse a rimetterlo varie volte. Così i Wailers entrarono in sala con gli Skatalites allo Studio One, e Simmer Down fu uno dei brani di maggior successo nella storia dello ska. Dodd mise i Wailers sotto contratto, comprandogli vestiti da sera per i concerti e ospitandoli spesso a dormire allo Studio One. I Wailers, provenienti da Trenchtown, uno slum di Kingston, divennero gli idoli dei Sound Systems, gli eroi dei Rude Boys giamaicani, che vedevano in loro dei fratelli dotati di doni particolari. Spesso però i Sound Systems, soprattutto dopo la metà degli anni sessanta, finivano spesso in rissa e ad un certo punto furono proibiti.
Una nota particolare anche per i Maytals, grandissimo trio vocale che dava un'impronta tipicamente gospel ai brani. Il loro esordio, con la vittoria ad un concorso musicale di musica folk giamaicana con Bam Bam preannuncia la grandezza di questo gruppo, che ha sfornato perle come Monkey Man, 54-46 Was my number, Pressure Drop, e Do The Reggay, considerato il primo brano in assoluto a portare quella parola nella musica giamaicana.
.Il testo è stato redatto da Marci Lee sugli articoli che scriveva Tiziano Ska-doctor Ansaldi
ed è stato letto originariamente ad una conferenza presso il c.s.a. Dazdramir di Ferrara
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