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ROLAND
ALPHONSO
(Il Re del Sax)
Di tutte le personalità della musica
giamaicana che ho avuto l'onore di incontrare, Rolando
Alphonso è, di certo, quella che mi ha fatto provare la più
forte emozione. Dall'aspetto
molto più giovanile di quello che avrebbe voluto la sua età,
Rolando era una persona cordiale e dallo sguardo gentile. Una
persona che, nonostante la mitezza dell'aspetto, mi è sembrata
emanare una fortissima energia vitale…come un mahatma,
direi. No, non scherzo, sono certo che, qualsiasi
importantissimo uomo dovessi mai incontrare in futuro, non
potrà mai impressionarmi tanto positivamente quanto fece
"Chief Musician". Nato a Cuba nel 1931, viene da
piccolino portato in Giamaica dalla madre, nella regione di
St. Ann, per poi trasferirsi pochi anni più tardi nella
capitale Kingston. Contrariamente a quanto si può leggere
sulle copertine di certi dischi, nonché su testi voluminosi
come "The Guinness who's who of Reggae" (edizioni Colin
Larkin, UK 1994), Roland non frequentò mai la famosa Alpha
Catholic School, bensì la Stony Hill Industrial School, come
ci fa notare Brian Keyo
del sito degli Skatalites. La scuola,
dove comunque ricevette la prima educazione musicale, Roland
la lascia nel 1948, per entrare a suonare nella famosa Eric
Dean's orchestra. Questa, sarà solo la prima delle molte
formazioni cui Roland darà un contributo musicale, sia in
"sezione" che come solista, arrangiatore e compositore. Roland
lascia la band dopo soli sei mesi per aggregarsi alla band di
Redver Cooke, orchestra di un albergo di Montego Bay. Da qui
iniziano numerose collaborazioni con diversi musicisti quali
Roy Coburn, Sonny Bradshaw, Baba Motta e il leggendario
sassofonista Val Bennett. Attorno al 1952/53, Roland
registra le prime composizioni con un'altra orchestra di un
albergo: i Myrtle Bank e i Tower Islanders. Qui Alphonso
suonava con Baba Motta, pianista e leader dei Myrtle Bank
nonché fratello minore del pioniere di tutti i produttori
Stanley Motta. A Motta piacque molto lo stile di Rolando,
tanto che lo volle con sé per alcune session in studio per la
registrazione di dischi Calypso e Mento per Lord
Flea.
Roland diventa così un musicista affermato
e un giovane Coxsone Dodd lo chiama per registrare altre
session per creare quello che lui vuole far diventare il nuovo
sound giamaicano, e nel 1956 inizia a lavorare per Mr. Dodd.
Sono gli albori dell'industria discografica giamaicana. E' il
1957 e Dodd, già proprietario di un rampante sound system, ha
abbastanza soldi per finanziare le registrazioni di dischi che
usciranno come 45 giri per il pubblico solo agli inizi degli
anni '60, e verranno poi raccolti in compilations ancora più
tardi. Una delle prime registrazioni di Rolando fu "Four
Corners" (si può trovare su Ska Authentic vol.1; Studio One).
Si tratta di un brano shuffle, in uno stile proto-ska, e altro
non è che puro Rhythm and Blues. Compagni di ventura di Roland
non potevano che essere, in quell'occasione, i componenti
della più famosa formazione del periodo: i Blues Blasters del
contrabbassista Cluet "Clue J" Johnson. Alla chitarra c'era
Ernest "Ernie" Ranglin, il venerato Aubrey Adams al piano, e
una serie di batteristi, tra cui il troppo sottovalutato
Arkland "Drumbago" Parks e Ken Williams.
Roland partecipa a praticamente tutte le
registrazioni avvenute in Giamaica tra il 1956 ed il 1959, e
non solo per Dodd sotto le etichette All Stars, Coxone, Muzic
City e Roland e Powie (gestita con Roland stesso), ma anche
per Duke Reid (ancora ben lungi dall'aver dato vita alla sua
Treasure Isle), Vincent Chin, King Edward e Lloyd The Matador
per il quale registra, nel 1960 "Bridgeview Shuffle" e come
Matador Allstars "Continental Shuffle" e "Heart and soul": due
splendidi duetti rispettivamente con Emanuel "Rico" Rodriguez
ed il dimenticato trombettista Raymond Harper. Queste canzoni
sono tuttora considerati i più bei brani shuffle di
sempre.
In questo periodo troviamo il
nostro sassofonista suonare in "Easy Snapping" che è, se non
il primo brano ska in assoluto, il primo brano di cui si ha
notizia nel periodo post-mento. Si è anche detto che Rolando
appaia in "Shuffling Jug", anch'essa considerata una delle
prime canzoni proto-ska, ma la notizia è stata recentemente
smentita da Dodd in persona, durante un'intervista con Brian Keyo Per la cronaca, in
quel brano, c'era Sammy Ismay al sax tenore. Ad ogni modo,
troviamo Alphonso in quasi tutti gli strumentali del periodo,
anche se accreditati a seconda, a Clue J & his Blues
Blasters, Duke Reid's Group (Duke's Cookies), Drumbago
Allstars, Matador Allstars, etc, etc. Inoltre, non solo come
membro della sezione fiati, Alphonso è presente nei City
Slickers (il gruppo di Audrey Adams) che fanno da "back group"
di Clancy Eccles in "River Jordan", o al fianco del
tastierista Cecil Lloyd nello strumentale "Ocean 11". Il
Nostro, da anche prova di essere un validissimo solista in
brani come "Blackberry Brandy", "Shocker's Hop", "Beeston St.
Riff" ed in "If I were a Bell" tutti registrati tra la fine
degli anni '50/ inizi '60. Nei primi tre anni dei
mitici '60, Rolando, come era solito firmarsi, registra
estensivamente e suona dal vivo ovunque e per chiunque,
divenendo quasi onnipresente in base alla sua filosofia di non
rifiutare mai un concerto od una registrazione, e giustificato
in questo dall'aver messo su famiglia con la sua amica
d'infanzia Hermine. Nel 1963, Laurel
Aitken torna dall'Inghilterra per registrare una dozzina
di canzoni servendosi di quei musicisti, tra cui ovviamente
Rolando, che da lì a poco si sarebbero riuniti per dar vita
agli Skatalites. In questo periodo Rolando registra anche
due dischi jazz: "I cover the waterfront" e "Jazz Jamaica",
rispettivamente con il Don
Drummond al trombone, e con il sassofonista Tommy
Mc Cook. Questi furono con ogni probabilità gli ultimi
dischi che Coxsone pubblicò prima di fondare l'etichetta
"Studio One" nell'ottobre 1963 sulla famosa Brentford Road di
Kingston e con la quale sarà associato il nome del nostro uomo
per il decennio a venire. Alphonso è da considerare l'anima
degli Skatalites e sciolse la band dopo che Don
Drummond, di cui Alphonso era grande amico, fu
imprigionato per l'omicidio della moglie. Rolando forma così i
"Soul Brothers", la nuova "house band" della Studio One. A
questo punto nasce una sorta di mistero attorno alla nuova
band di Rolando. Da quanto sappiamo, esiste un solo album
accreditato a Rolando Al & the Soul Brothers chiamato
"Ska-au-go-go"; mentre qualche anno dopo escono, sempre per la
Studio One, altri due dischi dei Soul Brothers: "Hot Shot" e
"Carib Soul". Non vi è traccia di Alphonso in entrambi i
dischi, e nella copertina è ritratta una band di 6 elementi,
descritta come segue: Bobby Ellis, tromba e leader della band,
Jackie Mitto, piano e organo, Dennis Campbell, sax tenore per
più di 20 anni di musica, Harry Haughton, chitarra, Joe
Isaacs, batteria, Bryan Atkinsons, basso. Ad essere precisi,
in "Hot Shot" ci sono almeno una tromba ed un sax che di tanto
in tanto si aggiungono alla line-up, mentre in "Carib Soul" vi
è la presenza di un trombone suonato con ogni probabilità da
Vincent Gordon. Questi album vengono pubblicati
probabilmente tra il 1966 ed il 1968 e questo è dimostrato
dalla assoluta mancanza di reggae e dalla presenza massiccia
di ska, di influenze soul e di passaggi attraverso sonorità
calypso come nella versione rocksteady di "Eastern Standard
Time" e di "Ringo". Molto probabilmente molto commerciali per
l'epoca ed oggi non privi di fascino, ma il problema è…..
dov'era Rolando??
Il mistero è risolto dopo
accurate investigazioni e con l'aiuto fondamentale di Brian Keyo. In effetti, dopo
la registrazione di "Ska-au-go-go", Alphonso ed i suoi Soul
Vendors, con Lloyd Brevett al contrabbasso, Hector "Bunny"
Williams alla batteria, Dizzy moore alla tromba e con Mitto al
piano, fecero un tour in Inghilterra col nome di Soul Vendors
ed al loro ritorno in patria chiesero a Dodd un adeguamento
del contratto. Dodd rifiutò e Rolando ed i suoi Soul Brothers
lasciarono Studio One e vennero rimpiazzati da nuovi Soul
Brothers, creati da Dodd, che registrarono quei due album
precedentemente citati. Dopo il tour inglese, Brevett lascia
la band ed è sostituito da Leroy Sibbles, cantante degli
Heptones e da Bryan “Bassie” Atkinson. Di Brevett si perdono
praticamente le tracce in questo periodo. Questo è dovuto
principalmente alla comparsa sulla scena del basso elettrico,
che Lloyd non sapeva suonare. L'arrivo del rocksteady gli fece
perdere non poco lavoro come session man. Fu così che altri e
nuovi musicisti iniziarono a suonare con Rolando. E' il caso
del giovane Joe Isaac, Lester Sterling e Karl Bryan tutti al
sax alto, di Val bennett al sax tenore, di Eric Frater o di
Ernest Ranglin alla chitarra. Questo grosso turnover e questi
cambiamenti di formazione, spinsero di volta in volta i nuovi
musicisti a scrivere nuovi pezzi e a diventare anche i
principali compositori nei Soul Brothers/Vendors. Stessa cosa
capitò anche agli Skatalites con i tanti
musicisti che gravitarono intorno alla band.
Questa
regola di "mobilità del personale" variava a seconda delle
esigenze, a seconda di chi arrangiava la session e
probabilmente anche a seconda dell'umore dello stesso Dodd. A
confondere maggiormente le idee, c'è anche l'album
"celebration time", accreditato agli Skatalites e pubblicato
da Coxsone nel 1968. Molti degli strumentali presenti nel
disco sono arrangiati, e forse anche composti, dallo
stesso Rolando, il cui inconfondibile stile e "leading tenor"
permea tutto il disco (Mentre è Tommy McCook ad affermare con
orgoglio di aver arrangiato "Peanut Vendor"; e anche
"Cleopatra Rock" è stata da lui composta, arrangiata e suonata
al 100%). Ed anche se c'è il contributo di altri musicisti
come Lester Sterling in "Hot Cargo", mi pare che il fatto di
attribuire quel disco agli Skatalites, sia una
mossa di Coxsone per attirare con maggior efficacia il
possibile acquirente. Ho l'impressione, come è usuale che
siano i dischi giamaicani degli Skatalites, che si
tratti dell'ennesima raccolta di singoli, pubblicati tra il
'64 ed il '66. "Precious Love" ha una ritmica ed un sound che
tende già al rocksteady e che si direbbe suonata dagli stessi
Soul Vendors. Inoltre, i brani presenti (11 strumentali ed
Precious Love, cantato probabilmente da Lord Creator) non sono
certo tra i più famosi attribuiti agli Skatalites, anche se la
presenza di "Cleopatra" ed un paio di altri classici della
band, ne fanno un disco notevole. Per dirla tutta, nella prima
stampa del disco, Precious Love non era nemmeno inclusa. Dodd
l'ha presumibilmente inserita nelle stampe successive
(probabilmente a partire dal 1988). Ad ogni modo, facciamo un
passo indietro. Nel 1970 ritroviamo il nostro uomo ad
Ochos Rios, che lavora nel locale Ruins Hotel come dipendente
a tempo pieno. Perché, per come ed in compagnia di quali
musicisti suonasse l'ormai 40enne Rolando non è dato
sapere.
Sta di fatto che proprio li, un
ictus provò a portare il sassofonista davanti al Creatore, ma
lo stesso Roland raccontava che, mentre era in coma, ha
sentito la voce di Dio che gli faceva notare come non fosse
ancora arrivata la sua ora e avesse ancora una missione da
completare: gratificare la gente con la sua straordinaria
musica! "Pensavano fossi morto, invece stavo solo dormendo"
commentava Roland ricordando lo spiacevole avvenimento che lo
tenne fermo per più di un anno. Dalla malattia, Alphonso ne
esce con una parziale paresi che però non gli impedisce di
rimanere tra i musicisti giamaicani più richiesti, e nel 1973
esce il suo primo disco da solista: Best Of Roland Alphanso
(si, Alphanso. Così è scritto sulla copertina del disco uscito
per la Studio One). Si tratta di una notevole raccolta di
brani (12) tra proprie composizioni originali e cover. Alcuni
sono su ritmiche rocksteady, altri, più "reggae degli inizi",
il chè mi fa pensare che fossero brani preesistenti sui quali
sono state sovraincise le tracce di Alphonso. L'album fu un
successo e fu seguito due anni dopo dall'altrettanto splendido
"King Sax", uscito sempre per Studio One. "Hanky Skank", "Big
Pa-Pa", "Theme From The baba" e "Mr. Fashion" sono, di quel
disco, i brani che non ci si stanca mai di ascoltare. Forse
sulla scorta del successo avuto da questi ed altri dischi
(sempre nel 1975 era uscito "Brass Rockers" di Tommy
Mc Cook) gli Skatalites si
ritrovano, per la prima volta dopo 10 anni, per registrare un
nuovo disco prodotto dal bassista lloyd brevett dal titolo
"African
Roots" (o
"Rebirth Skatalites"). Non un
disco ska, ma pur sempre eccezionale, "soulful
rocksteady/reggae dalle tinte jazzose e dal sound
particolarmente "root" registrato e -vai di virgolette-
"dubbato" in parte negli studi di King Tubby ed in parte agli
Aquarius Studios di Errol Thompson. In effetti non si può
nemmeno considerare del tutto un album degli Skatalites. Il
disco fu accreditato alla band per motivi commerciali solo
dopo che la casa discografica ne acquistò i diritti. Rolando e
Lester Sterling appaiono con un brano a testa e furono
reclutati mentre si trovavano in Giamaica per dei concerti.
Rolando viveva negli stati Uniti già dai primi anni '70. Lloyd
knibb, Johnny Moore, Jackie Mittoo e jerry Haynes non appaiono
nemmeno sul disco ed anche Tommy
Mc Cook è presente con due soli brani.
Verso la
fine degli anni '70, Roando abbandona definitivamente Dodd e
fa parte di quel gruppo di musicisti che registrano per Bunny
Lee, col quale aveva già avuto modo di lavorare negli anni '60
registrando l'hit "Megaton".
Finalmente, nel 1982
pubblica il suo terzo album solista: "Brighter Shades of
Roots". In questo periodo lo troviamo esibirsi soprattutto tra
los Angeles e New York con una band chiamata "Dj's Choice",
che vedeva il figlio Noel alla batteria, che già lo aveva
visto partecipare alla realizzazione del precedente "King
Sax". Sempre in questi anni registra anche per l'etichetta
di lloyd barnes a New York. La "Wackies", e nel 1984 una
raccolta di successi del maestro giamaicano esce su un album
intitolato "Roll On". Un anno prima, gli Skatalites si
erano riformati al gran completo per dar vita ad un concerto
alla Blue monk Jazz Gallery di Kingston in occasione del loro
18° anniversario. La formazione comprendeva Mitto al piano,
Jeey haynes alla chitarra e Moore alla tromba. Con la medesima
formazione si esibirono allo Sunsplash festival tre settimane
più tardi e successivamente troviamo la band come supporto di
Bunny Wailer nel suo tour americano. Nel 1989 il maestro si
esibisce in Giappone con Mittoo e Sterling ed ancora con
alcuni illustri musicisti del calibro di Lord Tanamo, Bryan
Atkinson, Lynn Taitt, David madden, Calvin Cameron, Gladstone
Anderson e Winston Grennan. Prima della fine dell'anno appare
come special guest nel disco dei Bim Skala Bim, "Tuba City",
con un brano intitolato "Groucho Goes Ska", un assolo lungo e
rilassante su un potente ritmo ska. Giunto a tal punto della
carriera artistica di "Chief Musician", voglio sottolineare
che, anche se il suo nome è legato principalmente allo Studio
One negli anni '60, abbiamo visto Rolando "seminare" le sue
composizioni e i suoi assoli anche per Prince
Buster, Ling edward (chi può dimenticarsi di Pipeline e
jazz Ska?), Victor Chin (Blow Rolando Blow), Justin Jap
(Determination, VC10 aka Shake a leg e le sue versioni di A
Shot in The Dark e Caravan restano tra le sue migliori
creazioni), sempre con risultati sorprendenti quanto le
produzioni dello stesso periodo per Coxone come il
fiammeggiante Ska Au-Go-Go dell'omonimo lp.
Nel 1991,
i riformati Skatalites si
esibiscono in un tour europeo e ricevono ovunque calorosi
benvenuti da platee entusiaste. Il passo successivo fu,
ovviamente, quello di rientrare in studio e registrare per la
prima volta dal lontano 1984 in occasione del leggendario
"return of the big guns" per la Island Records, registrato
presso i Dynamic Studios, e ora recuperabile solo sul sito
degli Skatalites.
Nel 1993, gli Skatalites
pubblicano per la nota etichetta reggae "Shanachie records"
l'album "Skavoovee". Un disco pieno di nuove composizioni ma
che, con grosso stupore, non vede Rolando incluso tra i
musicisti, nonostante appaia nella foto di copertina. Il
perché Alphonso non appaia nell'album è presto detto. La
decisione di non servirsi del suo sax fu di Tommy
Mc Cook, in quanto il disco era stato pensato come frutto
di una serie di session del solo Mc
Cook. Gli accordi per la realizzazione del disco infatti
furono presi da Mc
Cook e la Shanachie Records, e non
da tutta la band. Alphonso riappare così nel successivo album
degli Skatalites, un
anno più tardi. Si tratta di Hi Bop Ska, l'album del 30°
anniversario della band. Il disco, che in quell'anno ha anche
ricevuto una nomination ai Grammy Music Awards come miglior
disco reggae, splende da tanta energia sprigiona. Rolando è
grandioso in ogni suo caratteristico "cool-eggiante" solo ed è
l'autore di "Everlasting Sound", un bellissimo Ska-Burru che
risulta essere anche uno degli strumentali più belli del
disco, uscito il 20 ottobre 1994. Poco dopo, nello stesso
anno, Rolando registra con Joey Altruda ed i suoi Jump with
Joey e dall'incontro ne verrà fuori, richiamando il titolo
del famoso lp della Studio One, il disco Rolando Plays Ska
Stictly For You vol. 2. Nel 1995 lo ritroviamo in tre pezzi
dell'album dei giapponesi Skaflames (una delle migliori ska
band del mondo). L'album è intitolato "Damn Good" e mai titolo
fu più azzeccato. Sempre nel '95 partecipa alla registrazione
del primo album dei NewYorchesi Stubborn
Allstars dove lo troviamo in due strumentali. All'inizio
del 1996 appare come ospite nell'album del suo amico Ernest
Ranglin "Below
the Bass Line", dove suona sia il sax soprano che il sax
tenore in una versione jazzata di "Ball Of Fire". Ed ora,
concedetemi una pausa di riflessione perché c'è una cosa di
cui non mi capacito per niente; e cioè di come Rolando, ormai
sessantenne, sia stato in grado di sostenere la fatica di
continui spostamenti in lungo ed in largo dovuti non a
turismo, ma a mega tour che avrebbero sfiancato anche i più
rudi turnisti. Pensate soltanto al fatto che quel "magico"
signore, tanto per dirne una, non si muoveva più in maniera
tanto agile già dai tempi della sua malattia e camminava a
piccoli passi, ma nonostante tutto - sali dall'autobus, scendi
dall'aereo, sali e scendi dal palco, orari impossibili, posti
scomodi, locali fumosi, ecc, ecc - a vederlo, con quel suo
sereno sorriso "tradito" solo dagli occhi dai quali sprizzava,
più che serenità, gioia grande, non avresti mai colto un cenno
di affaticamento. Quando poi Rolando era sul palco, ecco una
delle sue magie, col suo strumento diventava agilissimo, quasi
imprendibile. Finalmente, anche discograficamente si comincia
a tributare il giusto onore al grande sassofonista ed agli Skatalites tutti, in
compagnia dei quali, l'attivissimo Rolando si ritrova che non
è ancora finito il 1996 per registrare il secondo lavoro della
band che riceverà la nomination per il Grammy come miglior
disco reggae, ovvero "Greetings From Skamania": altra
splendida raccolta di musica ska di altissima qualità in cui
Rolando ripropone la mitica "El Pussycat" ed il suo cavallo di
battaglia "Phoenix City".
Più skancheggiante che mai lo
troviamo nel cd "Tricia and the Supersonics" del 1997 (Moon Records). Dico "più
skancheggiante che mai" perché nel disco, col figlio Noel alla
batteria e con Brevette al basso, e alla voce Tricia Grant,
Miss Giamaica 1996, il maestro ci delizia accompagnando ogni
brano col levare del suo tenore, intervallato da brevi
"frasi". Infine, almeno per quello che sappiamo ad oggi,
l'ultimo disco degli Skatalites con
Rolando, dal titolo "Ball Of Fire", esce per la Island nel 1997,
nell'ambito del quarantennale dell'etichetta inglese. Ottimo
disco di jazz, "Ball Of Fire" nasce proprio con l'intento di
dare tutta la libertà possibile ai validissimi solisti degli
Skatalites.
Purtroppo, il grande assente è Tommy
Mc Cook, ancora nel suo letto di ospedale; e ad affiancare
Alphonso c'è, oltre a Clark e Breedlove al trombone e alla
tromba, Lester Sterling. Il Nostro, in tutti i 10 brani si
lascia andare in assoli che cavalcano la perfetta ritmica di
Kinbb e Brevett e che passando dalla "title track" a
"Confucius", da "James Bond" a "Rock Fort Rock", ci fanno fare
un viaggio attraverso i dieci anni dall'evoulzione dello ska
al reggae.
Colpito da ictus il
2 novembre 1998 durante un concerto degli Skatalites, "The
Chief Musician" muore il 20 novembre lasciando una numerosa ed
amatissima famiglia, nonché un numero incredibile di fan in
tutto il mondo che si sono gratificati e deliziati - e
continueranno a farlo - con la sua musica. Missione compiuta, adesso puoi riposarti"
avrà sussurrato una voce a Rolando. |
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